LA RUSSIA NON FALLISCE, L’OCCIDENTE CHE FA ORA?
Tutti lo aspettavano, ma, come Godot, il fallimento delle finanze russe non è arrivato. “E, ovviamente, l’argomento è sparito in tempo reale dalle cronache – scrive Mauro Bottarelli su Moneyu.it –.
LA RUSSIA NON È ANCORA IN DEFAULT
La Russia era stata data per spacciata – almeno a livello economico – alcuni giorni fa. Il mondo occidentale, infatti, aveva previsto che, a causa delle sanzioni, Putin non sarebbe stato in grado di pagare, questa settimana, le cedole su debito detenuto dagli investitori esteri e denominato in dollari.
LA CRESCITA È GIÀ FINITA
Signori, è ufficiale: la crescita in Europa è già finita. Lo certifica l’Osce, secondo cui, il prodotto interno lordo dell’area G20 è aumentato dell’1,4% nel quarto trimestre del 2021, in frenata rispetto al +1,9% registrato nel terzo, sottolineando che la crescita nel 2021 nel suo complesso è risultata pari al 6,1% dopo il calo del 3,2% registrato nel 2020 a causa della pandemia di coronavirus.
Una catastrofe per l’economia globale
Il fondatore di questo blog, Un’Europa diversa, Ernesto Preatoni, ha dedicato il suo editoriale di sabato su Libero al tema della guerra in Ucraina.
LA GUERRA LA PAGANO I POVERI
Secondo l’Istat ’inflazione si sta mangiando i progressi che l’economia aveva registrato nel 2021, anno di forte ripresa economica con il Pil salito del 6,6% dopo la batosta della pandemia.
LA RUSSIA È A RISCHIO DEFAULT
Lo Stato russo sarebbe, ancora una volta, a rischio di insolvenza. L’agenzia di reting Fitch ha, infatti, declassato il rating da B a C.
LA RUSSIA SULL’ORLO DEL FALLIMENTO
Putin si era preparato alla guerra: per farlo aveva ridotto al minimo il debito pubblico, detenuto solo per il 20% da investitori esteri.
UN ALTRO LUNEDÌ NERO PER LE BORSE
La guerra in Ucraina fa paura alle riaperture, dopo il venerdì nero per i mercati finanziari europei: precipitano le Borse, vola il costo delle materie prime, gas e petrolio in particolare.
BREMMER: CONCEDERE QUALCOSA ALLA RUSSIA
Massimo Gaggi, sulle pagine del Corriere della Sera, lunedì scorso ha intervistato Ian Bremmer, fondatore e capo di «Eurasia», principale centro Usa di ricerche sui rischi internazionali, che ha spiegato che quella con la Russia “Non è la Terza guerra mondiale, ma è la minaccia molto seria di un leader con le spalle al muro: stavolta ha sbagliato i calcoli, ma non può tornare indietro.